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RISE UP!
RISE UP!
Rise up! nasce come libro d’artista, per raccontare il movimento No Muos. Questo libro è stato pensato con un duplice fine, da un lato, quello di far sorgere interrogativi e dibattito intorno alla causa, dall’altro, come strumento di riflessione per il movimento stesso, con l’intento di mantenere viva la memoria di ciò che si è stati e proiettarsi in avanti, con consapevolezza.
Il punto di vista è interno al racconto, mi sono avvicinata al movimento perché volevo partecipare in prima persona. Documentare e raccontare sono diventati dei modi di prendere una posizione e contribuire attivamente. Rise up! È un’esortazione ad alzare la testa, a partire dalla Sicilia. È un monito a rifiutare le logiche di potere e guerra, imposte un’oligarchia finanziaria, che decide le sorti dell’umanità, disseminando morte e distruzione. Il 9 agosto 2013, in migliaia abbiamo invaso la base militare americana di Niscemi, per dimostrare che nessuna struttura militare è inviolabile. Per il forte valore emotivo e simbolico di questa azione, ho scelto la foto dell’occupazione di base come inizio del racconto. 
Mi piace immaginare che un’umanità gioiosa, possa aprire dei varchi al di là dei muri eretti dal potere, per riprendersi il proprio futuro.

Il libro, sul piano formale e narrativo si articola su più livelli di lettura. La struttura non convenzionale, la direzione di sfoglio, l’uso di tecniche e materiali diversi, sono un invito a guardare e analizzare le cose da molteplici punti di vista.La sequenza narrativa, non segue un andamento cronologico, ma un percorso concettuale ed emotivo. La scelta del bianco e nero fotografico è legata alla volontà di conferire uniformità al racconto e alle diverse serie di scatti realizzate dal 2013 al 2016, mentre l’uso del colore in alcuni casi isolati, è finalizzato a mettere in risalto aspetti paesaggistici o emotivi. L’accostamento delle foto in dittici sopra/sotto, crea significati altri, per assonanze o contrasti, visivi e concettuali, come ad esempio, le dicotomie pieno/vuoto, rumore/silenzio, immobilismo/movimento.Ho voluto inserire anche dei materiali originali, ritrovati in mezzo ai taccuini, come i volantini informativi, perché in essi rivedo la traccia di alcune fasi del movimento e della dimensione quotidiana della lotta. Mi sono divertita a fare un collage di carta bollata, per raccontare le battaglie legali falsate e la repressione giudiziaria innescatasi nei confronti degli attivisti, al fine d’intimorire e spaccare il movimento, sottolineandone l’assurdità e il ridicolo.Nelle fasi di realizzazione mi sono ritrovata ad immaginare dal nulla un qualcosa di nuovo, un oggetto reale, capace di restituire un racconto, di materializzare delle idee. Vedo in questo processo una bella metafora del fatto che il primo primo passo per la creazione di qualunque cosa, sia desiderarla, pensarla, costruirla, che si tratti di un libro, di una torta, di un cambiamento, del futuro, fa poca differenza, spirito critico e azione diretta, sono le chiavi. In ultima analisi Rise up! è un libro aperto, come lo è ancora questa faccenda, rimangono ancora tante pagine bianche da scrivere, e continueremo a farlo finché la base non sarà smantellata.